La Customer Experience al mercato di via Ampére
- On 21 February 2016
Ogni giovedì mattina arrivo al lavoro un po’ in ritardo perché il giovedì, in via Ampére proprio davanti all’ufficio, è giorno di mercato. È inevitabile… come stregata mi attardo tra i banchi, circondata dai colori e suoni delle molte bancarelle che occupano l’intera via.
Ed ecco che si innesca la deviazione professionale e rifletto: cosa rende questa esperienza così diversa, tanto da riviverla settimana, dopo settimana?
Al mercato non ci sono prodotti distintivi, i prezzi non sono quasi mai così competitivi, non ci sono tecnologie di ultima generazione che supportano il commerciale, non ci sono campagne pubblicitarie che creano identità di immagine e notorietà. E allora, cosa c’è di così attraente? Credo che si tratti di quella cosa tanto rara, eppure semplice, economica, per niente tecnologica e alla portata di tutti che è ormai così poco valorizzata come la relazione tra persone.
Non mi dilungherò sul significato ormai ultra-noto di Customer Experience, però lancio uno spunto di riflessione: perché molte aziende – grandi e piccole – che operano a contatto con le persone, ancora non hanno interiorizzato questo semplice e banale concetto: l’importanza dei rapporti umani?
Certo si investono capitali in formazione, training, coaching, ecc. ma a volte, partire dalle cose più scontate come il rapporto “Io-Tu”, può essere infinitamente più efficace (e forse più gratificante) dell’apprendimento dei processi, degli standard, dei “valori” dell’azienda, che tanto spesso sono oggetto di intere giornate d’aula.
Mi viene in mente quel detto “se qualcuno ti indica la luna, non fermarti ad osservare il dito”.
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