“Ma crediamo ancora nelle ricerche di mercato?”
- On 10 October 2016
Recentemente una collega storica mi chiede “ma ci credi ancora nelle ricerche di mercato?”
La domanda mi spiazza in quanto chi pone il quesito:
• innanzitutto è estremamente autorevole nell’ambito delle ricerche: da più di vent’anni ha la responsabilità di commissionare, coordinare e sovraintendere ricerche worldwide per aziende multinazionali che basano il loro successo nel costante ascolto dei consumatori intorno al globo
• poi perché svolge il suo lavoro con la passione che si ha solo quando si crede profondamente in quello che si fa
Credo che l’unica risposta giusta al quesito sia “dipende…”. Ma dipende da cosa? Non vi tedierò elencando cosa contraddistingue una buona e valida ricerca da una ricerca che non scopre nulla di nuovo e/o di valido. Potremmo scrive
re lunghi e noiosi trattati a riguardo che poco aggiungono a numerosi ed autorevoli scritti su un argomento che esiste dagli esordi del marketing.
Credo però che il vero distinguo di una ricerca utile (e quindi credibile) stia nell’impiegare o meno la capacità, le tecniche, la dedizione, la curiosità, la spontaneità nonché la predisposizione del “CANE da TARTUFO”.
Il cane da tartufo sa COSA RICERCARE (ossia qualcosa di difficile e di prezioso da scovare), sa DOVE CERCARE, sa FIUTARE ed ASCOLTARE. Tutti i fedeli quadrupedi pelosi, soprattutto se meticci, sono potenzialmente predisposti alla nobile attività della ricerca del tartufo ma addestramento, fiuto, concentrazione, determinazione, passione, instancabilità sono attitudini fondamentali. E non si ferma finché non ha trovato il suo bottino!
E non basta: è necessario che operi in sintonia col proprio bipede, facendo quello che in azienda definiamo gioco di squadra.
E non basta ancora: un buon cane da tartufo trova divertente e stimolante quest’attività che ogni volta affronta come se fosse la prima volta e con la necessaria libertà di pensiero priva di preconcetti e risposte preconfezionate.
Ecco quando affrontiamo una ricerca di mercato con questo stesso spirito allora riusciamo veramente a produrre informazioni di valore che fanno la differenza e … “sì che ci credo nel nostro lavoro, eccome!”
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